Sony A9, mirrorless delle meraviglie

Sony A9, mirrorless delle meraviglie

di Alberto De Bernardi , pubblicato il

“Le mirrorless hanno promesso molto, anche in ambito sportivo. La Sony A9 è la prima a mantenere quelle promesse – un prodotto unico, che rappresenta una pietra miliare per l'intera categoria. ”

Qualità d'immagine

Data la tipologia di prodotto, la qualità d'immagine della Sony A9, è stata valutata con particolare riferimento alle ammiraglie Canon EOS-1D X II e Nikon D5, che la A9 va a sfidare. A livello di dettaglio, rispetto a queste ultime la A9 è in netto vantaggio, forte dei suoi 24 Mpixel (contro i 20 delle dirette concorrenti): partendo dal file RAW, al centro dell'immagine si ottengono quasi 3300 LW/PH (3279 il dato non elaborato, 3280 il dato corretto dal software), contro i circa 3050 della EOS e i circa 2800 della D5.

In generale, si tratta di un risultato che ben poche altre mirrorless riescono a eguagliare o superare. Tra queste, la A7R II della stessa Sony. Includendo anche le reflex da noi testate, al gruppo di fotocamere che superano la A9 in termini di risoluzione si aggiunge la Pentax K-1, ma si tratta in ogni caso di un gruppo davvero ristretto.

Lo stesso, però, non vale partendo dal JPEG, che viene sempre sviluppato facendo ampio uso dei filtri anti-rumore, anche a bassa sensibilità. Indicativo il rapporto S/N da noi rilevato per il JPEG @100 ISO, 42 dB come la D5, contro i 39,5 della EOS, nonostante la maggior risoluzione della A9.

A proposito di rumore, la Sony mostra il rovescio della medaglia della risoluzione: considerando questa volta il RAW non elaborato, la Sony è paragonabile – anzi in leggero vantaggio – a 100 ISO; però, a sensibilità elevate, le 20 Mpixel prendono inevitabilmente il sopravvento (in particolare la Nikon, con 2 dB di vantaggio esatti @ 6400 ISO). È ancora il JPEG a soffrire maggiormente, a causa della pesante elaborazione che riduce livello di dettaglio e nitidezza.

In termini assoluti, la A9 tiene molto bene fino a 1600 ISO inclusi. A partire da 3200 ISO si nota il primo, leggero degrado qualitativo, degrado che si fa ovviamente più evidente, ma senza "crolli", a 6400  e 12.800 ISO, a nostro avviso la massima sensibilità utile di lavoro per questo modello. Le due sensibilità native superiori sono da considerarsi soluzioni di emergenza, le sensibilità in estensione un'opzione puramente teorica.  

  
100 ISO

  
1600 ISO

  
3200 ISO

  
6400 ISO

  
12800 ISO

Particolare la resa cromatica, ambito nel quale, di nuovo, si riscontrano visibili differenze tra RAW e JPEG. Il RAW, grazie soprattutto alla possibile ottimizzazione del punto di bianco, fa registrare punteggi non eccellenti ma più che buoni, penalizzati non da veri errori cromatici ma dall'elevata saturazione con calibrazione Camera Standard. La calibrazione Neutra non è purtroppo una buona soluzione: la saturazione si riduce eccessivamente (meno del 93%), senza che gli errori cromatici diminuiscano. Stranamente, è il profilo Adobe standard di LR ad assicurare i risultati migliori (saturazione 104% circa ed errori dC e dE confrontabili con quelle delle professionali Nikon e Canon).


Confronto tra RAW (in alto) e JPEG sviluppato in-camera (in basso).

Il JPEG, dal canto suo, mostra spesso un marcato errore sul punto di bianco (soprattutto in presenza di luce artificiale), che peggiora l'accuratezza e introduce fastidiose dominanti. In definitiva, considerando anche quanto detto sopra, la resa del JPEG non è ottimale – chi odia fare post-produzione, dovrebbe considerare questo fatto.