Sony A7R II: 42Mpixel senza pagarne il prezzo

Sony A7R II: 42Mpixel senza pagarne il prezzo

di Alberto De Bernardi , pubblicato il

“Sony aggiorna la sua mirrorless Full Frame di alta risoluzione, infrangendo u nuovo record ma, soprattutto, minimizzando gli impatti negativi solitamente associati all'alta risoluzione (rumore su tutti). ”

Dettagli tecnici e prestazioni

Come anticipato in apertura, la nota tecnica di maggior rilievo per la A7R II è il sensore CMOS  Exmor R 35mm da 42.4 Mpixel (7952x5304 pixel). Si tratta del primo Full Frame retroilluminato e, proprio grazie a questa tecnologia, la gamma ISO è notevole nonostante la risoluzione elevatissima:  100-25.600 ISO nativi, con la possibilità di arrivare a 50-102.400 ISO in estensione! Vale la pena sottolineare come la gamma nativa sia la stessa della A7 II, e come la gamma estesa sia persino superiore (di 1 stop) ...

La nuova struttura del sensore e la cablatura posteriore in rame hanno anche un altro vantaggio: la lettura è 3,5 volte più rapida. Così, nonostante l'incremento dei risoluzione, la cadenza di scatto è stata migliorata rispetto alla A7R originale, da 4 a 5 fps.

Parlando di prestazioni in scatto continuo, però, la miglioria più importante arriva dal sistema AF, che per la prima volta sulla "big megapixel" di casa Sony è ibrido, e conta ben 399 punti a rilevazione di fase che coprano circa il 45% del fotogramma. Davvero non male! Grazie alla sua maggiore velocità, i 5 fps a cui accennavamo poco sopra vengono mantenuti anche ad AF attivo, mentre con la A7 Mark I, attivare l'AF in scatto continuo significava veder crollare la cadenza di scatto a soli 1,7 fps.


A livello tecnico, un'altra miglioria importante riguarda l'otturatore, ridisegnato per ridurre le vibrazioni (del 50%, secondo Sony). È anche estremamente robusto: la vita utile dichiarata di 500.000 cicli supera quella delle ammiraglie reflex, che tipicamente si attestano su 400.000. Da segnalare che sulla A7R II è disponibile anche l'otturatore elettronico, che consente di scattare senza vibrazioni e in assoluto silenzio.  

La A7R II adotta l'eccellente stabilizzatore a 5 assi che ha debuttato sulla A7 II, accreditato di ben 4,5 stop di vantaggio nello scatto a mano libera. Estremamente sofisticato, questo stabilizzatore contrasta tre tipologie di mosso: imbardata e beccheggio, cioè inclinazione dell'obbiettivo in alto/basso o destra/sinistra; rollio, cioè rotazione della fotocamera intorno all'asse dell'obiettivo; traslazione X-Y parallela al piano del sensore.

Se l'obiettivo è stabilizzato, imbardata e beccheggio possono essere demandate all'ottica. In ogni caso, l'efficacia complessiva è notevole: i primi due assi si rivelano preziosi per lunghe focali e soggetti lontani, gli ultimi due per la macrofotografia, e tutti possono essere abilitati manualmente anche in presenza di obiettivi adattati da altri sistemi entro un range 8-1000mm.

I risultati dei test confermano il notevole incremento di prestazioni del sistema AF rispetto alla A7R di prima generazione: 0,25 secondi per agganciare il soggetto con punto fisso centrale e 0,40 secondi in caso di punto AF automatico nelle nostre condizioni di prova standard equivalgono ai tempi della A7 II, mentre la A7R Mark I richiedeva quasi il doppio del tempo. Notevolmente ridotto, in particolare, il fastidioso shutter lag in caso di prefocus, cioè con soggetto preventivamente messo a fuoco: con il modello precedente si arrivava a 15 centesimi di secondo, che sembrano pochissimi ma in effetti si avvertono, mentre alla nuova A7R II bastano 2 centesimi di secondo, che è un risultato da reflex di livello "pro". In sintesi, le prestazioni AF della A7R II sono buone per una mirrorless, e confrontabili con quella delle maggior parte delle reflex.

Passando alla cadenza di scatto, i test confermano il dato dichiarato di 5 fps, con un buon incremento della durata della raffica rispetto alla prima versione, durata che ora è sempre superiore ai 20 scatti con impostazioni standard. La scrittura su memory card non è fulminea - da 28 a 31 secondi - ma va considerata l'enorme mole di dati da gestire. Quello che non ci ha soddisfatto, in termini di prestazioni, è la pausa forzata tra due scatti successivi in modalità scatto singolo, sempre mediamente nell'intorno di 1 secondo. Questo è un dato molto peggiore rispetto a una buona reflex, che certamente potrà infastidire il fotografo esigente, nonché l'unico aspetto da noi rilevato in cui la Mark II è inferiore alla Mark I.

NOTA: A partire dal firmware 2.0, è possibile salvare le immagini in formato RAW 14 bit non compresso, precedentemente non disponibile. Salvando in questo formato, la cadenza di scatto non viene influenzata in quantità misurabile, mentre la durata della raffica di riduce da 24 a 10 frame consecutivi.