Guida - Introduzione alla fotografia naturalistica

Guida - Introduzione alla fotografia naturalistica

di Alberto De Bernardi , pubblicato il

“Nelle prossime pagine vogliamo dare qualche consiglio a chi approccia per la prima volta questo genere fotografico, o intende farlo nell'immediato futuro. Parleremo di corredo e tecnica, tanto fotografica quanto di approccio all'animale. Daremo, infine, qualche utile consiglio per aiutare i principianti a migliorare rapidamente le proprie immagini”

Impostazioni e tecnica

La caccia fotografica è una macro-categoria che racchiude una grande varietà di soggetti diversi, più o meno timidi, più o meno veloci - nulla vieta ad esempio, a chi vive in campagna, di iniziare con il pettirosso in giardino. Capita, a volte, di soffermarsi con animali socievoli e abituati alla presenza umana, ma è comune il caso in cui l'incontro è fugace e il fotografo ha solo pochi secondi per comporre l'inquadratura, valutare l'esposizione, mettere a fuoco e scattare. Essenziale quindi essere rapidi e sempre pronti allo scatto.

Tra i programmi, essendo spesso cruciale il movimento, Priorità di tempo è una buona scelta, ma in effetti tra Priorità di tempo e di diaframma è essenzialmente una questione di preferenze personali e opportunità: in presenza di soggetti statici, ad esempio, si potrà lavorare in Priorità di diaframma per privilegiare il bokeh, quasi si trattasse di un ritratto. In ogni caso, il tempo di posa dovrà essere breve.


Il tempo di posa deve necessarimante essere breve per congelare il movimento. In questo caso, con una focale di 500mm, è bastato 1/500sec, anche grazie allo stabilizzatore, ma nel caso di uccelli in volo o focali ancora più lunghe, sarà necessario ridurre il tempo di almeno due stop.

La vecchia regola dell'inverso della focale (con un 500mm, almeno 1/500sec) è ormai fin troppo blanda a causa dei moderni sensori di elevata risoluzione, che rendono il micromosso più visibile. A meno di non poter contare su soggetti statici e uno stabilizzatore, quindi, è bene prendere come riferimento la regola T = 1/2xLF (con un 500mm, almeno 1/1000 sec).

Ovviamente con soggetti molto veloci (uccelli in volo) il tempo dovrà essere calibrato sul soggetto stesso, e sarà tipicamente ancora più breve (1/2000 e oltre). Questo obbligherà a lavorare ad alti ISO, e ci si troverà spesso a scegliere se aumentare ancora gli ISO, per una maggiore garanzia contro il micromosso, oppure se "rischiare" con un tempo più lungo. A questo proposito, si tenga presente che contro il rumore si può sempre fare qualcosa in post-produzione, mentre contro il micromosso non c'è ancora nulla da fare. Tra i due mali, quindi, il rumore è preferibile, e il consiglio è quello di agire in questo senso.


EOS 5D Mark III - Tamron SP 150-600 f/5-6.3 @ 500mm. f/6.3, 1/2000sec, ISO 6400

In alcuni frangenti, ad esempio quando si fotografa all'interno di un capanno una scena pressoché statica, si potrà passare al programma Manuale, per affinare tempi e diaframmi e garantirsi così, in fase di sviluppo, un'esposizione ottimale e costante. 
A proposito di esposizione, se si ha il tempo di farlo è consigliabile esporre a destra, cioè fare in modo che l'istogramma sia a ridosso del margine destro senza eccedere. In questo modo si preserveranno i dettagli di penne e pellicce bianche, garantendosi però anche la possibilità di recuperare qualche dettaglio extra dal piumaggi e pellicce scure.

In un contesto di scatto più variegato e dinamico, la funzione Auto ISO si rivela preziosa e consente, reintroducendo di fatto l'automatismo, di utilizzare ancora il programma Manuale che, altrimenti, risulterebbe troppo lento e laborioso.

La modalità AF di riferimento è ovviamente la continua, mentre la scelta automatica del punto AF difficilmente si dimostra efficace (la fotocamera sceglie, in questo caso, il punto in corrispondenza del soggetto più vicino). Per avere maggiore controllo sull'immagine e sulla sua composizione, l'ideale è usare il singolo punto AF o, per le fotocamere che prevedono questa funzione, un'area AF sì espansa (4, 8 punti), ma la cui posizione è sempre sotto il controllo del fotografo.


EOS 5D Mark III - Tamron SP 150-600 f/5-6.3 @ 375mm. f/6.3, 1/500sec, ISO 250

Un errore banale ma comune, commesso dai principianti, è quello di non sfruttare adeguatamente l'inseguimento del soggetto, che richiede di tenere sempre attivo il sistema AF; utilizzando il solo pulsante di scatto, questo richiede di passare dalla pressione a mezza corsa alla pressione completa e viceversa, senza lasciare mai completamente - non facile.  

Molto utile, se la fotocamera dispone di un pulsante AF-On o equivalente, separare la messa a fuoco dallo scatto, assegnando la messa a fuoco a un pulsante sul dorso e lasciando al pulsante di scatto solo il comando dell'otturatore. In questo modo, lavorando in AF continuo, sarà facile tenere costantemente premuto il pulsante posteriore durante l'inseguimento del soggetto. Anche fotocamere prive di un pulsante dedicato, consentono a volte di personalizzare la funzione dei pulsanti sul dorso, e di assegnare a un'altro pulsante - magari il blocco esposimetrico - la funzione AF.  


EOS 5D Mark III - Tamron SP 150-600 f/5-6.3 @ 550mm. f/6.3, 1/2000sec, ISO 4000

Lo scatto può essere singolo (magari silenzioso) per soggetti statici, ma deve essere continuo e con la massima cadenza possibile per massimizzare la probabilità di cogliere l'attimo "giusto" nel caso di uccelli in volo. Meglio non esagerare, però, con la durata della raffica, o ci si troverà con migliaia di foto da selezionare. Rimane abilità del fotografo cogliere i segnali provenienti dall'animale che anticipano un'attività interessante; ad esempio, se un uccello di grossa taglia si gira controvento, è possibile che stia cercando le condizioni più favorevoli per spiccare il volo. Cogliendo questi segnali e preparandosi, basta una breve raffica per coprire l'azione.    

Per quanto riguarda infine il formato, il RAW ha il grosso difetto di limitare, su alcuni modelli, la durata della raffica, e di "bloccare" la macchina in scrittura per un lungo periodo dopo la prima sequenza anche di pochi scatti. Se le prestazioni della fotocamera non sono penalizzate al punto da far perdere occasioni di scatto, il RAW è comunque una grande garanzia in un contesto in cui piccoli errori di esposizione e bilanciamento del bianco sono da mettere ampiamente in conto.