Libertà di Panorama, scampato un bel pasticcio UE

Libertà di Panorama, scampato un bel pasticcio UE

di Alessandro Bordin , pubblicato il

“Si è discusso ieri in sede europea sull'ormai famosa eccezione sulla libertà di Panorama all'interno del più ampio discorso di riforma del copyright. Follie, controversie e assurdità di una deriva burocratica schivata in extremis. Ecco il punto della situazione.”

Ok, ma io che non vendo le foto?

Se siete arrivati a leggere fino a questo punto vi sarete chiesti per quale motivo la cosa potrebbe interessarvi, qualora non siate professionisti che campano con video e foto. Ce lo dice la stessa Julia Reda nel suo post, facendoci capire che il problema poteva allargarsi a dismisura praticamente in tutto il mondo, per tutti.

"Magari pensi che una restrizione sulla libertà di panorama per usi commerciali possa essere un problema solo per quelle società che vogliono fare profitti vendendo foto. Ma in pratica, la distinzione fra commerciale e non commerciale è molto più complicata. Se carichi una foto delle vacanze in Facebook, non ne ricavi alcun profitto. Tuttavia, acconsenti alle condizioni del servizio di Facebook, secondo cui stai autorizzando Facebook a fare un uso commerciale della tua foto (paragrafo 9.1 delle condizioni di utilizzo di Facebook), e inoltre che hai acquisito ogni necessario diritto per farlo (paragrafo 5.1 della condizioni di utilizzo di Facebook).

Questo significa che, se l’uso commerciale di fotografie di un edificio in pubblico richiede l’autorizzazione dell’architetto, è tua responsabilità stabilire se l’edificio sia sotto diritto d’autore (per esempio, se gli autori siano morti oltre 70 anni fa) e chi detenga effettivamente i diritti oggi. Fatto ciò, devi sottoscrivere un contratto di licenza col detentore dei diritti o rispettiva società di gestione dei diritti che ammetta esplicitamente l’uso commerciale da parte di Facebook prima che tu possa legalmente caricare le tue foto delle vacanze in Facebook. Lo stesso vale per altri siti sociali e qualsiasi sito per la pubblicazione di immagini, che tipicamente hanno condizioni di utilizzo volte a proteggerli da rischi legali. Restringere la libertà di panorama all’uso non commerciale porterebbe milioni di europei in conflitto con la legge sul diritto d’autore per le loro attività quotidiane e perfettamente innocue. Inoltre, ricordiamo che violare il diritto d’autore non è solo una questione di diritto civile ma anche di diritto penale (con diversi gradi di applicazione)".

In breve: qualora l'emendamento di Jean-Marie Cavada fosse passato, ogni foto caricata su Facebook o servizi con accordi simili sottoscritti avrebbe dovuto sottostare alla regola di possedere il permesso, qualora l'opera su suolo pubblico fosse stata presente in una foto o in video come soggetto principale. Sarebbe stato a carico di chi fotografa o riprende stabilire se l'opera in questione fosse comunque "libera", assicurandosi singolarmente della morte dell'autore da oltre 70 anni, oppure no. Qui già si capisce l'assurdità della proposta, anche perché sono miliardi le foto caricate... chi le avrebbe controllate una per una?

Esempio pratico: il Tower Bridge di Londra sarebbe stato comunque ok (completato nel 1894, architetto sicuramente passato a miglior vita), ma completamente differente sarebbe il discorso per  una foto attuale del centro città zona Tamigi.

Senza i permessi non si sarebbe potuto fotografare nulla, volendo rispettare rigorosamente la legge. Un ipotetico documentarista impegnato a riprendere Londra avrebbe dovuto pagare per fare anche una breve carrellata, contattando per giunta diverse aziende o architetti.

Una conseguenza diretta in caso di approvazione dell'emendamento di Mr. Cavada sarebbe stata catastrofica anche per Wikipedia - Wikimedia Fundation, che basa il proprio archivio su foto in licenza libera. Wikipedia non accetta foto con restrizioni che contraddicano la definizione di opera culturale libera,  pur non essendo Wikimedia Foundation un ente a scopo di lucro. Se la proposta del Parlamento Europeo fosse stata tramutata in legge, ogni immagine di edificio o opera artistica in pubblico sarebbe sparita da Wikipedia (o almeno quelle rimandabili ad autori che non siano morti da almeno 70 anni).

Attenzione però, l'emendamento di Jean-Marie Cavada non è stato l'unico ad essere stato rigettato, ma anche quello di Julia Reda ha subito medesima sorte, ovvero la libertà di panorama rimane invariata. Come stanno le cose in Europa, quindi?