Comparativa monitor 21:9 - 5 modelli da 29 a 32 pollici

Comparativa monitor 21:9 - 5 modelli da 29 a 32 pollici

di Alberto De Bernardi , pubblicato il

“Monitor Ultra-Wide 21:9 a confronto: le soluzioni di Asus, AOC, LG, Nec e Philips. Dal 4:3 al 16:9 e, ora, ecco il 21:9 - il concetto di monitor Wide è in continua evoluzione (ed espansione). Mettiamo a confronto 5 modelli per valutare non solo la bontà dei pannelli e le rispettive dotazioni, ma anche l'utilità pratica di un simile formato. ”

AOC U3477PQU

AOC produce attualmente due diversi modelli in formato 21:9, il Q2963PM da 29 pollici e 2560x1080 pixel di risoluzione e il top di gamma U3477PQU, oggetto di questo test, che si distingue non solo per la maggior diagonale da 34 pollici e la risoluzione WQHD 3440x1440, ma anche per una migliore qualità costruttiva.

Il pannello è l'LG LM340UW1-SSA1, il più recente e performante tra i 34 pollici LG: tecnologia AH-IPS con retroilluminazione a LED bianchi, luminosità massima teorica di 320 Cd/mq, rapporto di contrasto statico pari a 1000:1, tempo di risposta GtG pari a 5 ms. L'angolo visivo massimo con contrasto >10:1 è il classico 178° H/V, tipico per questa tecnologia, mentre meno tipico è l'utilizzo della tecnica FRC (Frame Rate Control, che consiste nella visualizzazione in stretta sequenza di diversi toni colore) per espandere il numero di sfumature riproducibili dai classici 16 milioni (8 bit) a 1,073 miliardi (8 bit + FRC, "equivalente" a 10 bit ). Anche dal punto di vista della gestione del colore, dunque, questo pannello si propone di offrire qualcosa in più, ma lo spazio colore riproducibile rimane sRGB, al pari di tutti i modelli non strettamente "color reference".

Il pixel pitch corrisponde a circa 0,23mm, che è un valore piuttosto ridotto, idoneo alla grafica professionale e all'intrattenimento con visione da distanza anche molto ravvicinata, mentre risulta affaticante per il classico lavoro da ufficio.
Completissima la dotazione di ingressi video, che include una porta di ciascun tipo mai utilizzato: DVI dual-link, HDMI 1.4  con supporto MHL per la connessione diretta di smartphone e tablet compatibili, DisplayPort 1.2 e persino una vecchia VGA D-Sub 15 pin, anche se con questo tipo di ingresso la risoluzione massima è limitata a 2560x1080 pixel.

Il monitor integra inoltre un HUB USB da 4 porte in downstream, due delle quali USB 3.0 e una delle quali USB 3.0+ (ricarica rapida). Le porte USB sono sul lato posteriore destro del monitor, facilmente raggiungibili. I connettori sono sul retro e rivolti verso il basso, ma il supporto regolabile ne facilita il raggiungimento.
Il trasformatore è integrato, e non mancano una coppia di casse acustiche di potenza superiore alla media: 7 Watt RMS.

L'ergonomia è ottima. Lo schermo può essere inclinato da -5 a +24°, ruotato di 90° (pivot) e regolato in altezza per 130mm, pertanto si adatta a ogni condizione e tipologia di lavoro.
I pulsanti di controllo sono nell'angolo inferiore destro, rivolti verso il basso. Da destra a sinistra, dopo il pulsante di accensione si trovano il pulsante Menu, che funge anche da conferma, due pulsanti di navigazione che richiamano anche il controllo volume e la funzione Clear Vision (aumento di contrasto), e il pulsante di selezione degli ingressi video che funge anche da pulsante di uscita.  

Il menu è ben organizzato, accessibile e, dal punto di vista della gestione colore, sufficientemente completo considerando che si tratta di un modello non professionale: disponibili l'emulazione sRGB e la classica regolazione del guadagno sui tre assi RGB, oltre ai preset per la regolazione di luminosità e 3 preset per gamma e temperatura colore. Disponibili anche alcune modalità dette DCB per l'ottimizzazione dell'immagine, ma queste si limitano di fatto a regolare il guadagno di uno dei tre canali RGB (ad esempio, Cielo blu satura il blu) e non sono, in ultima analisi, molto utili.


Il menu è comunque completo anche dal punto di vista delle funzioni e del controllo sullo schermo. È possibile abilitare o disabilitare la funzione di contrasto dinamico, regolare l'Overdrive su 3 livelli o spegnerlo, creare sullo schermo una cornice di dimensione e posizione regolabile a diversa luminosità e contrasto, ed è disponibile una completa funzione PiP per la visualizzazione di più sorgenti diverse con tre dimensioni della finestra e due posizioni tra cui scegliere (destra-alto e destra basso). A differenza di altri modelli in commercio, non esistono qui limitazioni sulla tipologia di ingresso per la sorgente primaria, che può essere qualunque.       

Installando il software a corredo i-Menu, tutte le regolazioni sono disponibili più comodamente senza utilizzare il menu OSD.
Buona l'efficacia della finitura superficiale antiriflesso, sufficiente la documentazione, solo elettronica, che non approfondisce più di tanto le numerose opzioni di menu. La dotazione di cavi comprende, oltre ad alimentazione, audio e USB in upstream, i cavi DVI, VGA e DisplayPort - assente l'HDMI.

Concludiamo con una nota sulle finiture del monitor, che appaiono qui di livello superiore rispetto a quanto osservato su altri modelli AOC recensiti in passato (cornice non aderenti al pannello e simili). Il 3477PQU si confronta alla pari con i migliori concorrenti anche da questo punto di vista.