I trend da non perdere se volete vendere le vostre foto

I trend da non perdere se volete vendere le vostre foto

di Roberto Colombo , pubblicato il

“Abbiamo incontrato Paul Foster, Senior Director Creative Content di Getty Images: con lui delineiamo le tendenze della 'visual communication' e della fotografia commerciale. È essenziale per i fotografi che vogliono vendere le proprie foto tramite stock sapere quali sono i messaggi da saper veicolare”

Molte cose sono cambiate negli anni, molte no

L'ambito della visual communication è molto e velocemente cambiato in questi ultimi anni, o almeno così sembra agli occhi dei 'profani': Abbiamo chiesto a Paul Foster, Senior Director Creative Content di Getty Images, la sua idea in merito:

Parlando di Creative Commercial Stock Photography si può partire da quello che NON è cambiato: non è cambiata la necessità di cominicare messaggi chiari, comprensibili, diretti. Non sono cambiati i messaggi stessi: i 20 argomenti più importanti e più ricercati non sono molto variati negli ultimi anni. Parole come fiducia, protezione, amicizia, passione, sicurezzza, continuano ad essere centrali nella fotografia commerciale e nei messaggi che le aziende vogliono lanciare ai propri clienti.

In alcuni casi sono cambiati i topic all'interno di un certo settore, ma andando a pescare sempre all'interno della Top 20. Un esempio è l'ambito finanziario dove dopo la tragedia dell'11 settembre 2001 si è modificato in modo netto il tenore dei messaggi pubblicitari. Si è passati dall'idea del lusso, declinata fotograficamente in oggetti ricercati, supercar e top model, a messaggi inerenti alla protezione della propria famiglia, alla messa in sicurezza del proprio futuro e di quello de propri figli. Le carte di credito non vengono più pubblicizzate come lo strumento per accedere all'orologio di lusso, ma quello per soddisfare i desideri di figli, mogli, fidanzate e amici.

È cambiato molto invece il modo di comunicare questi messaggi: l'autenticità è certamente la tendenza più netta. I messaggi pubblicitari in generale hanno spostato il loro linguaggio dall'uso della perfezione (modelle glamour, illuminazioni perfette, senso di lusso) a quello della vita reale, che è molto più imperfetta. Le immagini troppo perfette non ispirano più la fiducia dei consumatori, ma hanno un sapore di qualcosa di costruito, finto. La fiducia in un brand al giorno d'oggi si costruisce con immagini che abbiamo un sapore genuino, di vita reale, che sappiano comunicare autenticità. Si utilizzano persone reali, ad esempio famiglie intere e non costruite pescando dai cataloghi delle agenzie le diverse figure (padre, madre, figli, nonni).

Anche le immagini ricercano una certa dose di imperfezione, sempre per sembrare più vere e meno finte. Inquadrature non perfette, immagini sovra o sotto esposte, leggermente mosse, caratterizzare da vignettatura o flare: tutti questi particolari sono mescolati ad arte per comunicare un senso di genuinità, di 'fatto in casa'. L'idea è quella di avvicinare le immagini dei messaggi pubblicitari a quelle che i clienti stessi possono riprendere con il loro smartphone o con la fotocamera compatta.