Fujifilm XF1, X10 e X-S1: la generazione X alla prova

Fujifilm XF1, X10 e X-S1: la generazione X alla prova

di Roberto Colombo , pubblicato il

“Fujifilm XF1, X10 e X-S1 sono le tre declinazioni che Fujifilm ha scelto per il suo sensore CMOS EXR in formato 2/3" da 12 megapixel: nella nostra recensione ne analizziamo pregi e difetti, differenze e punti in comune”

Advanced, oltre che EXR

Una delle caratteristiche peculiari dell'accoppiata sensore CMOS e processore d'immagine EXR è anche la velocità operativa del sistema: in particolare le tre sorelle sono capaci di raffiche a 10fps in risoluzione 6 megapixel e 3,2 megapixel e 7fps a risoluzione piena. Questa caratteristica viene utilizzata oltre che per cogliere l'istante migliore di azioni veloci, per mettere a disposizione dell'utente modalità di scatto avanzate basate sulle tecnologie multiscatto.


Una veloce raffica ripresa con Fujifilm X-S1

La modalità Pro Poca Luce disponibile nel menu Advanced è forse la più utile e permette di ottenere uno scatto luminoso e stabile dalla sovrapposizione di 4 scatti, per fotografie in condizioni di scarsa illuminazione senza dover accedere a ISO troppo elevati. Si tratta di una tecnologia ormai abbastanza diffusa tra le compatte e che consigliamo di provare a chi si trova spesso a dover fronteggiare a mano libera condizioni di luce difficile.

Questa modalità trova il suo impiego principe su Fujifilm X-S1, venendo in aiuto in condizioni di scarsa illuminazione quando non si vuole rinunciare a spingersi molto in là con lo zoom. L'efficace stabilizzazione dell'ottica e la modalità Pro Low Light permettono di utilizzare la macchina al meglio delle sue possibilità anche a mano libera senza richiedere troppa esperienza.



Immagine scattata con Fujifilm X-S1 in condizioni difficili con la modalità Pro Poca Luce (Pro Low Light) che fonde una rapida raffica con tempi di scatto veloci: i risultati sono sono dettagliati come una foto con cavalletto, ma permette di ottenere ottimi risultati anche a mano libera a focali anche spinte

In questo menu Advanced troviamo anche altre modalità che mettono a frutto la raffica. La più richiesta è certamente la modalità panorama 360°, che permette di ottenere un panorama a tutto tondo semplicemente impugnando la fotocamera e ruotando su se stessi. Particolare la modalità Pro Focus che simula la resa su di ottiche luminosi su sensori di formato maggiore scattando più immagini: quella del soggetto a fuoco e quella degli oggetti posti su diversi piani fuori fuoco e fondendo poi il tutto in un'unica immagine. I risultati non sono quelli di un 85mm F1.2 su Full Frame, ma in alcuni casi, come nei ritratti, può tornare utile per aggiungere un pizzico in più di stacco dallo sfondo al soggetto.


La modalità Pro Focus sfrutta una breve raffica per simulare la resa di obiettivi luminosi su sensori di più grande formato (Fujifilm XF1)

L'utilizzo di due otturazioni successive è invece alla base delle due modalità di scatto a doppia esposizione e 3D. La prima può avere interessanti risvolti creativi, la seconda è figlia del periodo in cui il 3D sembrava la nuova tendenza, salvo poi sgonfiarsi abbastanza in fretta.


Scatto in modalità Doppia Esposizione (Fujifilm XF1)

Da ultimo nel menu troviamo anche il sottomenu che permette di scattare con filtri creativi particolari: a differenza delle simulazioni pellicola, ben raggiungibili dal menu o addirittura assegnabili a un tasto scorciatoia, i filtri creativi sono un po' nascosti. Troviamo qui i grandi classici, tra cui miniatura e Toy Camera.


Effetto Toy Camera (Fujifilm XF1)

Dal punto di vista video troviamo il supporto ai filmati Full HD 30p, ma anche VGA a 70fps, QVGA a 120 fps e 320x240 pixel a 200 fps. Come le altre fotocamere della serie X, anche Fujifilm XF1 non brilla per le prestazioni dell'autofocus: migliorato rispetto alle prime versioni nella velocità vede ancora un tasso di false messe a fuoco abbastanza evidente, soprattutto non appena la luce comincia a scarseggiare.