Fujifilm XF1, X10 e X-S1: la generazione X alla prova

Fujifilm XF1, X10 e X-S1: la generazione X alla prova

di Roberto Colombo , pubblicato il

“Fujifilm XF1, X10 e X-S1 sono le tre declinazioni che Fujifilm ha scelto per il suo sensore CMOS EXR in formato 2/3" da 12 megapixel: nella nostra recensione ne analizziamo pregi e difetti, differenze e punti in comune”

EXR: un'arma in più da non sottovalutare

Le modalità EXR restituiscono immagini molto pulite e in linea con le promesse (nitidezza, contenimento del rumore, gamma dinamica a seconda dell'impostazione scelta) ma vengono registrate solo in JPEG e alla risoluzione indicata come media 'M' pari a circa 6 megapixel: a molti potrebbe sembrare un sacrificio troppo alto quello di rinunciare a metà della risoluzione. In realtà l'opera portata avanti dal processore è talmente buona che in diverse occasioni le immagini EXR a minore risoluzione offrono maggiore dettaglio e pulizia di quelle a 12 megapixel: ecco un esempio scattato con Fujifilm X10:

 

 
A sinistra l'immagine scattata alla massima risoluzione in modalità normale, a destra quella scattata in modalità EXR Dynamic Range: la seconda, pur avendo risoluzione inferiore offre maggiore dettaglio e risulta inoltre molto più pulita (Fujifilm X10)

 
In modalità EXR è possibile anche forzare la gamma dinamica al massimo: il risultato sono ombre più aperte, ma con un calo della qualità generale in merito a dettaglio e pulizia dell'immagine (Fujifilm X10)

I più esperti forse però continueranno a preferire lo scatto RAW alla massima risoluzione di 12 megapixel, affidandosi poi alla post produzione per lavorare il file grezzo nella stessa direzione: i risultati sono sovrapponibili se non migliori sotto alcuni punti di vista e possono essere salvati alla risoluzione 4000x3000 pixel.

  

  
Da sinistra a destra: l'immagine JPEG della macchina, il file RAW sviluppato aprendo le ombre e contenendo le alte luci, l'immagine scattata in modalità EXR Dynamic Range (Fujifilm XF1)

Anche in questo caso la modalità EXR vince nettamente sul fronte della pulizia dell'immagine rispetto alla foto normale: sviluppando il RAW utilizzando Adobe Camera RAW è possibile recuperare luci e ombre in misura comparabile alla modalità EXR, ma per provare a raggiungere lo stesso dettaglio si incappa in una grana evidente. In quest'ultimo caso la macchina lavora molto meglio sulla definizione dei bordi e sulla pulizia delle zone omogenee.

La qualità fotografica delle sorelle della serie X si dipana lungo tutto l'arco delle sensibilità nominali: la macchina si muove a suo agio tra le sensibilità di 100 e 3200 ISO, regalando immagini perfettamente fruibili fino al valore di 800 ISO e permettendo di ottenere risultati molto buoni anche a 1600 e 3200 ISO. Qui sotto tutte particolari da immagini a risoluzione media da Fujifilm XF1 (circa 6 megapixel) tranne quella a 12800 ISO, in dimensione ridotta.

ISO 100
ISO 200
ISO 400
ISO 800
ISO 1600
ISO 3200
ISO 6400
ISO 12800

Alzando la sensibilità a 6400 e 12800 ISO le immagini non sono più disponibili alla massima risoluzione né in RAW. Le foto alla dimensione media a 6400 ISO sono ancora utilizzabili per stampe di formato non troppo grosso, mentre quelle a dimensione S (circa 3,2 megapixel) a 12800 ISO sono tranquillamente da relegare nel campo del quasi inutile.