Fujifilm X-Pro1: nitida qualità

Fujifilm X-Pro1: nitida qualità

di Roberto Colombo , pubblicato il

“Vestito vintage, ma cuore tecnologico all'avanguardia: con X-Pro1 Fujifilm ha colto nel segno, con un sistema in grado di offrire immagini di grande qualità con nitidezza e pulizia da primato. Unica pecca: la qualità costa. Chi sarà disposto a sborsare i 1500 euro necessari per aggiudicarsi il corpo macchina?”

Impressioni d'uso

La nuova mirrorless X-Pro1 di casa Fujifilm supera brillantemente la pagina delle impressioni d'uso. Nonostante le forme squadrate l'impugnatura è buona e il peso è inferiore a quanto ci si aspetterebbe a prima vista. Il mirino ibrido mette d'accordo tradizionalisti e amanti del Live View con una soluzione evoluta e intelligente, mantenendo anche la possibilità di utilizzare il display posteriore per il puntamento: quest'ultimo ha un angolo di visione sufficientemente buono, ma in alcuni casi lo si desidererebbe snodato, anche se apporterebbe modifiche importanti dal punto di vista stilistico.

La sensazione offerta dal metallo del corpo e buona, così come la finitura effetto bagnato, che diventa gommata sull'impugnatura. I tasti sono disposti in modo abbastanza ergonomico e sono facilmente utilizzabili con il pollice anche senza staccare l'occhio dal mirino. Il Quick Menu ha portato un miglioramento netto all'interfaccia, superando uno dei difetti maggiori segnalati su X10 e X100, inoltre sono davvero tanti i profili personalizzabili da impostare sulla macchina per richiamare con un click tutta una serie di impostazione predefinite a scelta dell'utente. La macchina offre una slitta per flash esterni TTL e l'interessante integrazione del connettore sync, una chicca da vera professionale: qualche utente lamenterà la mancanza di un flash integrato, che invece era presenta su X100. Rispetto a X100 è migliorata parecchio la velocità operativa della macchina, in particolare non è più presente il lungo ritardo che caratterizzava la registrazione dei file RAW sulla capostipite della serie X.

Restano alcuni punti dubbi, come comandi poco chiari o troppo nascosti. Per esempio per ingrandire l'area di messa a fuoco durante l'uso in manuale è possibile cliccare la rotella posta sul retro: operazione semplice, ma difficile da scoprire andando a tentativi e che non si è palesata in modo evidente nemmeno alla prima lettura del manuale d'uso. Poco chiari (e primi di spiegazioni sul manuale cartaceo in confezione) i comandi Tono Ombre e Tono Alte Luci: i due parametri sono impostabili su valori da -2 a +2, ma non è spiegato sul manuale a cosa corrispondano le modifiche. Andando per tentativi si scopre che i due comandi modificano la curva in corrispondenza delle due zone aumentando o diminuendo il contrasto, per altro in modo abbastanza brusco.

La messa a fuoco a rilevazione di contrasto (tramite il sensore) si comporta generalmente bene, anche se ha dimostrato di andare in crisi a volte su soggetti difficili, come quelli caratterizzati da basso contrasto o da poca illuminazione. La matrice 7x7 permette di posizionare il punto di messa a fuoco praticamente su tutta l'inquadratura, con una buona flessibilità d'utilizzo. Il sistema di lettura esposimetrica ha dimostrato di essere sempre all'altezza della situazione, in particolare sapendo preservare al meglio le alte luci anche in condizioni difficili.

Fujifilm X-Pro1 è dotata di funzionalità video, ma certamente non è una videocamera: come abbiamo già detto non esiste un pulsante dedicato all'avvio della registrazione dei video, ma è necessario selezionare la modalità filmato dai modi di scatto e poi avviare la ripresa attraverso il pulsante di scatto. Inoltre, pur essendo dotato l'obiettivo di controllo del diaframma tramite ghiera sul barilotto, questa funzione durante la registrazione video è disattivata (si tratta di un controllo motorizzato, non diretto). È possibile invece utilizzare la messa a fuoco manuale (anche in questo caso motorizzata), ma è altamente sconsigliabile se si vuole utilizzare anche l'audio del video: il rumore dell'ottica durante la messa a fuoco è davvero molto evidente e fastidiosa nella traccia audio.