Nikon 1: prova sul campo

Nikon 1: prova sul campo

di Roberto Colombo , pubblicato il

“Nikon 1 è il primo sistema mirrorless della casa giallonera: in occasione della visita alla fabbrica cinese abbiamo passato un paio di giorni con Nikon J1 e V1, ecco le nostre impressioni”

Qualità dell'immagine

Approcciando le nuove Nikon 1 come delle compatte premium a ottiche intercambiabili si rimane decisamente soddisfatti dal primo impatto con il sistema mirrorless di casa Nikon. Tolti i difetti correggibili (speriamo presto) via firmware, la sostanza è decisamente buona. Se ci si toglie di mente il complesso di 'avercelo più piccolo' (il sensore) e ci si concentra sul fare fotografie Nikon J1 e Nikon V1 offrono capacità interessanti.


Sviluppando il RAW NEF in ViewNX 2 è possibile recuperare parecchio dettaglio rispetto ai JPEG standard in uscita dalla macchina

Le immagini a bassa sensibilità sono molto pulite, con una grana molte leggera visibile solo nelle ombre: gli scatti salvati in JPEG sono leggermente morbidi e con colori leggeri utilizzando le impostazioni di default, ma sono molto ricchi di dettagli e rappresentano una buona base per la post produzione. Naturalmente agento sui profili di scatto è possibile enfatizzare nitidezza e contrasto per ottenere JPEG consoni ai propri gusti.

La possibilità di scattare in RAW rende ancora più flessibile lo sviluppo in camera bianca. A bassa sensibilità macchina e ottica riescono ad esprimere a pieno i 10 megapixel di targa del sensore. Sono ottime a bassa sensibilità le possibilità di recupero di ombre e alte luci messe a disposizione dal file RAW.

La grana si rende più visibile al salire delle sensibilità, ma rimane sempre molto fine e poco fastidiosa: la sua presenza è riscontrabile al 100% di ingrandimento sulle ampie campiture di colore, ma non inficia i dettagli fino a 800 ISO e soprattutto rimane ampiamente sotto i livelli di guardia nel caso di stampa di piccolo e medio formato, fino all'A4 di sicuro. Per scattare si può quindi tranquillamente lasciare decidere alla macchina la sensibilità ISO tra 100 e 800 ISO senza alcun patema, guadagnando qualche stop nelle situazioni difficili sul fronte dei tempi di otturazione.


Un'immagine a 1600 ISO: la macchina offre un JPEG privo di grana, ma più impastato, noi abbiamo preferito sopportare un po' di grana e mantenere maggiore leggibilità dei dettagli sviluppando il RAW NEF con ViewNX 2

A nostro parere la grana è accettabilissima senza problemi anche oltre, a 1000 e 1600, ma nel salvataggio dei file JPEG il filtro di contenimento del rumore oltre questa soglia interviene in modo troppo deciso a nostro parere eccessivo, spalmando i dettagli più fini. Si tratta di un approccio quasi obbligato ai produttori da parte di una fetta dell'utenza, che sembra inorridire di fronte alla minima grana osservando i file al 400% e non considerando due cose: una pellicola di pari sensibilità avrebbe mostrato una grana ben superiore e in secondo luogo in fase di stampa, anche di grande formato, una grana di questo tipo si rende impercettibile, anche considerando la distanza da cui l'osservatore nella maggior parte dei casi visualizza una stampa.


Seguendo lo stesso approccio dell'immagine precedente i particolari del file JPEG e del RAW NEF sviluppato con ViewNX 2 alla sensibilità di 3200 ISO + 1,0 EV, equivalenti a circa 6400 ISO

A 3200 ISO il rumore comincia a diventare difficile da tenere a bada, lavoro ancora più arduo alla sensibilità massima, equivalente a 6400 ISO: anche in questo caso però non siamo per nulla d'accordo con il livello di intervento del filtro di denoising: il suo tentativo di contenere la grana e i falsi colori porta a un impastamento eccessivo dei dettagli, tanto da far dubitare che la foto sia a fuori fuoco o mossa. La conversione dal RAW senza applicare filtri antirumore restituisce un'immagine con grana molto evidente, addirittura sui notturni con una texture a effetto tessuto. Siamo convinti che tra i due estremi sia possibile comunque raggiungere dei compromessi più che accettabili e quindi cataloghiamo la sensibilità di 3200 ISO tra quelle utilizzabili, anche se con qualche cautela e quella di 6400 ISO come un'ancora di salvezza di cui è necessario conoscere bene i compromessi.