Sony DSC HX1: la nuova era delle fotocamere bridge

Sony DSC HX1: la nuova era delle fotocamere bridge

di Matteo Cervo , pubblicato il

“Tra le svariate proposte di fotocamere compatte superzoom Sony si distingue con un prodotto dalle caratteristiche innovative.”

Corpo e comandi

Al primo sguardo la Sony HX1 ricorda le linee di una fotocamera reflex: impugnatura destra, calotta che si estende in avanti sopra l'obiettivo ma che contiene non il pentaprisma o il pentaspecchio ma il mirino elettronico da 0,2" e 201.000 pixel. Il barilotto dell'obiettivo è l'unica parte metallica visibile all'esterno del corpo macchina costruito in plastica antiurto. Analizziamo il corpo macchina  a partire dal dorso dove si trova il display LCD TFT da 3" e 230.000 punti; lo schermo può essere estratto dalla sede contro il corpo macchina e permette due gradi di libertà: rotazione verso l'alto e rispetto al lato lungo dello schermo.

In questo modo vengono facilitate le riprese effettuate con la fotocamera al di sopra o al di sotto della linea degli occhi, inoltre il movimento dello schermo risulta utile anche per ridurre il riflesso sullo stesso quando ci si trova in condizioni di luce diretta. Peccato che che il movimento non permetta tutti i gradi di libertà includendo il decentramento laterale. Alla destra del display trova posto il dial di selezione delle funzioni di maggiore utilizzo come la selezione della modalità di messa a fuoco tra Macro e Infinito, l'attivazione e selezione della modalità flash, ritardo di autoscatto e numero e tipologia delle informazioni visualizzate a schermo.

Sopra il dial troviamo il tasto di accesso al menu mentre sotto il dial il pulsante che permette l'eliminazione delle immagini seguendo le cartelle, le immagini singole oppure quelle selezionate manualmente. Sul bordo destro del dorso, in alto, è posizionata una piccola ghiera che incorpora anche la funzionalità di pulsante. Grazie a quest'ultima è possibile modificare i parametri di scatto quali sensibilità, tempo di otturazione, apertura di diaframma e compensazione dell'esposizione: premendo la ghiera verso l'interno si effettua la selezione sequenziale dei diversi parametri, raggiunto il parametro di interesse, la rotazione della ghiera permette di scegliere il valore desiderato. Il sistema è rapido e funzionale.

Il mirino elettronico è piccolo ma ben contrastato anche se la riproduzione dei colori non è ottimale, ha l'indubbio vantaggio di permettere una chiara lettura dell'inquadratura nelle condizioni di forte riverbero, che pregiudicano la leggibilità dello schermo e stancano gli occhi. Inoltre i test di consumo energetico eseguiti secondo lo standard CIPA hanno messo in luce come l'utilizzo del mirino elettronico permetta di guadagnare circa 5 minuti di autonomia rispetto all'utilizzo dello schermo LCD esterno. Una accortezza molto gradita è la presenza della ghiera di compensazione diottrica presente sul lato sinistro del mirino.