Canon Eos 50D: innovazione reale

Canon Eos 50D: innovazione reale

di Matteo Cervo , pubblicato il

“A 12 mesi dal lancio della Eos 40D, è arrivata sul mercato l'ultima prosumer di casa Canon. Scopriamo cosa riserva questa DSLR che esternamente sembra conservare lo stesso vestito”

Prova sul campo - Live View e software di gestione

Tra i miglioramenti introdotti nella serie prosumer Canon, il live view della 50D merita una menzione. Infatti oltre al sistema di messa a fuoco a rilevamento di fase, che obbliga lo specchio ad abbassarsi per consentire al modulo AF di lavorare, è stata introdotta anche la messa a fuoco a rilevazione di contrasto, quella che viene gergalmente definita come "autofocus sul sensore". Il sistema a contrasto, pur essendo più lento della rilevazione di fase, consente di effettuare un vero e proprio live.

La fase di inquadratura non viene disturbata dalla fase di abbassamento ed innalzamento dello specchio, aspetto che farà felici i possessori di 50D che vogliono cimentarsi con le SDK di cui avevamo parlato qualche tempo fa. Inoltre è presente anche un sistema di face detection. Così come nel modello precedente le informazioni a schermo vengono sovraimpresse all'immagine inquadrata, oppure possono essere nascoste.

Una griglia facilita l'inquadratura e per verificare la correttezza della messa a fuoco, anche dei particolari può essere attivato uno zoom digitale che lavora ad ingrandimenti di 5x e 10x. Il sistema live view silenzioso rallenta la fase di riposizionamento dello specchio, in modo da minimizzare il rumore che ne deriva. Impostato sul valore "Modo 2" non è infatti possibile accedere allo scatto continuo.

Tra i software forniti assieme alla fotocamera, citiamo DigitalPhotoProfessional 3.5, Picture Style Editor 1.4 e ZoomBrowser EX 6.2. Picture Style Editor consente di applicare, modificare o creare i picture style da trasferire sulla fotocamera ed applicare già in fase di scatto. Il programma si interfaccia con Eos Utility, che gestisce il flusso di informazioni dalla fotocamera ai diversi applicativi, consente di acquisire le immagini e comandare la fotocamera da remoto.

Nel ritratto appena sopra è stato creato su computer un picture style che vuole mimare l'effetto dragan; con l'ausilio di Picture Style Editor, il preset è stato copiato nella fotocamera come Personale, in modo da utilizzarlo automaticamente, acquisendo ogni immagine con questo stile.

Grazie all'integrazione dell'ambiente software è facile creare un workflow di lavoro completo. Digital Photo Professional è il cuore del sistema che permette l'acquisizione e l'editing dei file raw, è supportato da una libreria che consente di compensare le aberrazioni cromatiche degli obiettivi e gestisce infine la produzione stampa delle immagini postprodotte.

Dal punto di vista dell'occupazione della memoria, abbiamo notato che DPP lavora bene con cartelle di file piccole, quando il numero di file da visualizzare diventa consistente l'occupazione di memoria cresce esponenzialmente. L'elaborazione Raw con DPP recupera con successo le zone bruciate, dalle quali si riesce ad estrarre comunque molta informazione, ne vediamo un esempio nell'animazione sottostante.

Zoom Browser EX è un gestore e catalogatore di immagini che consente trasferire le foto dalla fotocamera al computer e viceversa, caricare i file sul portale Image Gatway e gestire la stampa. A livello di gestione immagine, la dotazione software è completa ed anche in macchina è possibile impostare gran parte del lavoro scegliendo ad esempio la qualità di acquisizione: a differenza dei modelli precedenti, è possibile infatti scegliere dal menù la qualità non solo delle immagini compresse in jpeg ma anche quella dei file raw, attraverso una serie di risoluzioni raw ridotte. Rispettivamente 7,1 Mp per Sraw1 e 3,8 Mp per Sraw2.