Guida alla fotografia - parte 3: l'esposizione

Guida alla fotografia - parte 3: l'esposizione

di Matteo Cervo , pubblicato il

“Nella terza puntata della nostra guida fotografica in cinque puntate affronteremo il tema dell'esposizione. Un breve viaggio che andrà dalle prime camere stenoscopiche ai diaframmi, dalle sensibilità ISO delle vecchie pellicole a quelle dei moderni sensori digitali. Una guida per districarsi tra latitudine di posa, controluce e tempi di sicurezza”

La latitudine di posa

Sia la pellicola che il sensore hanno delle limitazioni nel registrare tutte le variazioni luminose presenti in una scena, dall’ombra più scura al bianco più chiaro, si dice che hanno una limitata latitudine di posa. Partendo dalla regola del 16 si possono dividere le condizioni luminose che vanno dal pieno sole alla luce naturale di una stanza in dieci passi o, come detto precedentemente in 10 stop, certi di rappresentare il 95% delle condizioni di scatto che potrebbero capitare;
supponiamo di scattare ad f-8 con sensibilità di 200 ISO, ecco i tempi relativi ad ogni stop:

Pieno sole in esterni 1/1000
Una giornata di timido sole 1/500
Giornata luminosa ma con qualche nuvola 1/250
Giornata luminosa con ombre chiare 1/125
Giornata luminosa con ombre marcate 1/60
Cielo coperto 1/30
Prima di un temporale o alla fine di una giornata 1/15
Interno di una stanza illuminato 1/8
Interno di un palestra o auditorium 1/4
Interno di una stanza in luce ambiente 1/2


Per chi ha capito il gioco è facile intuire che se si è ad un concerto in un auditorium è impensabile ottenere foto nitide scattando ad ¼ di secondo, si otterrà un risultato migliore esponendo comunque in maniera corretta portandosi a f-3,5 e scattando ad 1/30.

Imparare a conoscere la luminosità dei propri obiettivi è molto importante, con l’avvento delle reflex digitali è facile lasciarsi impigrire dalla presenza del monitor lcd e prestare poca attenzione ai dati di scatto, tanto si può vedere subito il risultato! Questa è una grande comodità ed utilità che non viene messa in dubbio ma se davvero si vuole imparare a scrivere con la luce bisogna avere pazienza e voglia di buttare nel cestino tanti scatti. Si dovrebbe essere in grado di guardare il soggetto e senza usare l’esposimetro sapere già come impostare la foto, fate la prova, può diventare anche un gioco divertente e di certo aumenterà la vostra sensibilità.

Fatto questo discorso sulla latitudine di posa, si può meglio comprendere come l'esposimetro effettui una valutazione oggettiva della scena, potremmo dire che non sa cosa si stia fotografando e si limiti a misurare la luce media che percepisce come se questa fosse quella riflessa da un soggetto grigio neutro, ovvero il 18% della luce incidente. Il sistema esposimetrico delle moderne reflex si chiama TTL ovvero Through The Lens perché effettua appunto questa misurazione attraverso le lenti dell’obiettivo. Nella pratica alcuni aspetti della misurazione esposimetrica cambiano poiché:

  • Le moderne fotocamere dotate di microprocessore possiedono una libreria di situazioni di scatto che vengono confrontate ogni volta con il caso reale per ottenere il migliore risultato; la macchina in realtà sa quale tipo di foto stiamo scattando.
  • L'esposimetro può effettuare la misurazione in diversi modi, le reflex entry-level oramai possiedono tutte questa opzione che fino a qualche anno fa era appannaggio di macchine semiprofessionali.